Impianti elettrici civili e industriali: le differenze

22 Ago 2022
Impianti elettrici civili e industriali: le differenze
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L’elettricità è una parte fondamentale della nostra vita e della nostra quotidianità, basti pensare agli elettrodomestici, alla luce, all’aria condizionata, al riscaldamento, alla televisione, allo smartphone, al computer e molto altro ancora. Tutti funzionano grazie all’energia elettrica.

Il sistema elettrico, invece, è l’insieme degli apparecchi e degli strumenti atti a produrre, trasformare, trasmettere e distribuire l’energia elettrica.

 

Da cosa è composto un impianto elettrico?

Tutti gli impianti elettrici, sia quelli civili che quelli industriali, sono composti da diversi elementi:

  • il contatore, il quale viene installato in ogni abitazione e serve a misurare sia la potenza attiva che la potenza reattiva che vengono immesse e prelevate.
  • i cavi elettrici e il conduttore, dove viene trasportata l’energia elettrica.
  • il quadro elettrico, il quale viene installato a valle del contatore con la funzione di regolare la sicurezza degli impianti elettrici, alimentando i circuiti o interrompendo l’alimentazione in caso di pericolo, cortocircuito o sovraccarico. Ci sono quadri elettrici domestici e quadri elettrici industriali, i quali si differenziano in base alla potenza richiesta.
  • limpianto di messa a terra protegge le persone dal rischio di folgorazione mantenendo le masse metalliche al potenziale di terra. È la protezione fondamentale di ogni impianto elettrico a norma secondo il Lgs. n. 81/2008, D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008, norma CEI 64-8.
  • le cassette di derivazione, all’interno delle quali si diramano i conduttori collegati alle prese e ai punti luce degli impianti elettrici di case ed edifici.
  • l’interruttore automatico differenziale è il principale dispositivo di sicurezza di un impianto elettrico. Tecnicamente è quello che scatta quando un elettrodomestico va in corto circuito.

 

Le differenze tra gli impianti elettrici civili e industriali

Nonostante tutti gli impianti elettrici si compongono degli stessi elementi e funzionano allo stesso modo, esistono delle differenze derivanti dalla destinazione dell’impianto. Si può parlare quindi di impianti elettrici civili e impianti elettrici industriali.

Fondamentalmente, le differenze tra un impianto elettrico civile e un impianto elettrico industriale sono date dall’utilizzo del tipo di impianto e dal luogo dove verrà installato. In termini pratici, però, la differenza più sostanziale tra queste due tipologie riguarda la potenza energetica richiesta.

Quando parliamo di impianti elettrici civili il luogo d’installazione può essere di tipo domestico o di uso comune frequentato da un pubblico come, per esempio, le attività commerciali.

Al contrario, gli impianti elettrici industriali sono impianti utilizzati per le industrie, le imprese e le aziende, come dice il nome stesso.

In termini di funzionamento e di potenza energetica, per l’utilizzo di utenze domestiche e commerciali gli impianti elettrici devono avere la potenza necessaria per gestire l’illuminazione, alimentare elettrodomestici e altri impianti come il condizionatore, i cancelli automatici, la caldaia ecc. Gli impianti di tipo industriale, invece, devono avere la potenza per sostenere e far funzionare macchinari anche di grandi dimensioni.

 

Normative e leggi per impianti elettrici civili e industriali

Per le utenze domestiche e commerciali si parla di progettazione e realizzazione standard. Per le industrie e per le aziende, invece, le normative di sicurezza sono più rigide. Ci sono quindi diverse norme che regolano gli impianti elettrici, in generale o in base alla destinazione d’uso specifica.

La normativa di riferimento per gli impianti elettrici e industriali è la Legge 186/68, che indica quali sono i materiali da utilizzare in fase di progettazione dell’impianto. La legge 791/77 che specifica quali sono le responsabilità dei costruttori nei confronti degli impianti consegnati. Il decreto legislativo 81/08, che riguarda la sicurezza dei luoghi di lavoro. Il Decreto legge 37/08 per la sicurezza degli impianti. La norma CEI 64-8 per gli impianti civili, definisce i criteri di efficienza energetica per impianti che utilizzano a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Inoltre, specifica le dotazioni minime, quali son i criteri di sicurezza, le manutenzioni e le verifiche da effettuare per avere un impianto a norma.

L’ultima revisione della CEI 64-8 individua dei parametri specifici per l’efficienza energetica degli impianti elettrici in bassa tensione. Inoltre, parla della riqualificazione energetica degli edifici esistenti e della progettazione per quelli nuovi. Altro punto molto importante è la definizione dei tre livelli prestazionali.

  1. Livello 1 base, definisce alcuni standard quantitativi/qualitativi obbligatori. È progettato per un utilizzo basilare dell’impianto elettrico, per garantire un buon livello di sicurezza ed efficienza. Prevede un numero minimo di punti-prese e punti-luce, circuiti in funzione della metratura dell’appartamento e almeno due interruttori differenziali.
  2. Livello 2 standard per qualificare maggiormente l’impianto elettrico, perché prevede un sistema di controllo carichi per ridurre gli sprechi energetici e ottimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica
  3. Livello 3 domotico, comprende tutte le caratteristiche dell’impianto di Livello 1 e Livello 2 aggiungendo delle integrazioni di domotica. Un impianto elettrico di livello 3 per essere classificato come domotico deve comprendere almeno 4 tra queste funzioni:
  • Controllo dei carichi
  • Antintrusione
  • Gestione della temperatura
  • Controllo da remoto
  • Sistema diffusione sonoro
  • Sistema rilevazione antiallagamento e rilevazione gas
  • Rilevazione antincendio
  • Controllo delle luci

La norma CEI 64-8 per gli impianti industriali prevede che siano sempre presenti gli interruttori differenziali, inoltre i materiali scelti devono essere tassativamente a marchio IMQ. È fondamentale garantire la protezione massima delle persone dai contatti diretti e indiretti, con coperture, barriere sulle parti attive e la messa a terra. I quadri esterni devono avere una protezione minima IP55 (contro polveri e getti d’acqua). Per quanto riguarda i cavi e i tubi devono essere in materiale ignifugo, le spine e le prese devono essere quelle ad uso industriale.

 

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